La Cantina del mese: Podere della Bruciata

L’atmosfera familiare del Podere della Bruciata si percepisce fin dal primo incontro, con quell’ospitalità amichevole e tipicamente toscana con cui si viene accolti. La cantina si trova presso l’Hotel Villa Ambra, a Sant’Albino di Montepulciano, mentre un’altra parte dell’azienda agricola è situata a Chiusi, dove si trova anche l’agriturismo con ulteriori vigneti. Tutte queste attività, complementari tra loro, sono comunque gestite dalla famiglia o dalla rete di parenti del Podere della Bruciata. La terza generazione è rappresentata da Andrea e dalla moglie, che mi raccontano la loro visione aziendale e le prospettive future.

“Ci definiamo giovani artigiani del vino alla ricerca dell’eccellenza e della tradizione… a volte ci mettiamo un pizzico di innovazione. La nostra famiglia ha creato quest’azienda a misura d’uomo, questo ci consente di curare ogni dettaglio di persona. Noi tutti vogliamo che quest’azienda mantenga tali caratteristiche.

In effetti quella del Podere della Bruciata è una piccola azienda a misura d’uomo, con i vitigni suddivisi in due zone. La parte più antica si trova a Montepulciano, a circa 550 metri di altezza, in una posizione particolare circondata dal bosco e caratterizzata dal classico impasto medio argilloso di Montepulciano. La parte di Chiusi si trova più in basso, a circa 350 metri, con un terreno composto da sabbia e limo. Il terreno cambia i vigneti, che consentono al Podere della Bruciata di variare la produzione.

L’azienda produce Vino Nobile di Montepulciano (Cesiro) che è un sangiovese in purezza, il Rosso di Montepulciano (Ermete), il Chianti Colli Senesi (Barcaiolo), il Rosato di Toscana (Usta) e un Rosso IGT Toscano (Tizzo) realizzato con vitigno di petit verdot, soltanto nelle annate migliori. A questo si aggiungono l’olio e la grappa, per completare l’offerta dell’azienda agricola.

Il Podere della Bruciata si definisce tradizionalista per i vini a denominazione, pur non disdegnando un po’ di sperimentazioni negli IGT. L’impegno è sempre stato quello di produrre un vino organico e naturale, che riduca al minimo l’utilizzo della chimica e delle lavorazioni meccaniche. Il procedimento su basa sulla filosofia di minimizzare gli interventi e di puntare molto sulla prevenzione, con più attenzione in vigna in modo da intervenire meno in cantina. Le lavorazioni sono quindi più semplici, il vino passa molto tempo in botte e si libera da solo degli eccessi. L’azienda è in attesa della certificazione naturale attraverso l’associazione dei viticoltori naturali “Vinnatur”.

La vocazione naturale dell’azienda nasce fin dai primordi: la storia del Podere della Bruciata comincia infatti con il nonno di Andrea, che produceva vino per uso personale, attraverso una piccola cantina scavata a mano nei pressi dell’Hotel Villa Ambra. Il nome deriva proprio dai primi vigneti di Montepulciano, in cui si diceva che venissero fatti i mattoni.

Successivamente Ermanno ed Andrea (padre e figlio) hanno ripreso l’attività, con energia e passione, crescendo pian piano e imparando per tentativi ed errori. L’attività è cresciuta nel corso degli anni, soprattutto dal 2010 con la ristrutturazione del podere a Chiusi e la nascita dell’agriturismo. Utilizzano ancora le botti di cemento del nonno, migliorando la produzione di anno in anno, realizzando prima di tutto un vino buono e naturale di cui si possano vantare di essere i primi bevitori, senza necessariamente seguire le mode del mercato.

“Come in tutti i poderi, le attività sono complementari: vino, accoglienza e agricoltura, tra Chianciano, Chiusi e Montepulciano. Una parte aiuta l’altra, sempre gestita in famiglia.”

Anche se la produzione di vino non è altissima, il Podere della Bruciata esporta in Giappone, in Scandinavia e nei Paesi Bassi, ma soprattutto si rivolge al mercato italiano e locale. Organizzano degustazioni in vigna, con dei mini-tour e dei picnic in forma insolita, particolarmente apprezzati dagli ospiti. Effettuano anche corsi di cucina, in collaborazione con la Strada del Vino Nobile, mettendo in opera ogni sforzo possibile per il bene del territorio.

“Abbiamo una visione positiva del futuro del Vino Nobile come marchio, c’è ancora del grande potenziale inespresso. I produttori sono più consapevoli rispetto al passato, capiscono che il Nobile deve essere un’espressione del territorio, non un blend internazionale. Montepulciano sarà sempre un punto di riferimento per il mondo del vino se mantiene la sua identità e rispetta il suo territorio. Forse le persone non sono alla ricerca di cose costruite ma semplici, cercano autenticità e genuinità, quindi dobbiamo esaltare il nostro territorio e le tradizioni al massimo, perché di queste caratteristiche ne abbiamo da vendere. Ho sempre pensato che esistano regioni dove le persone sono vocate alla produzione del vino, e territori benedetti dalla natura per la coltura dell’uva. Il nostro territorio è fortunato perché è sia vocato che benedetto… sta a noi produttori farne buon uso.”

Per visite e informazioni: Strada Statale 146 n.12, Sant’Albino Montepulciano (SI) – Tel:  +39 340 8506212 – mail: poderedellabruciata@gmail.com –sito web: www.poderedellabruciatawines.it

Alessio Banini
Nato nel 1983, vive a Montepulciano Stazione e non ha nessuna intenzione di andarsene. Scrittore di narrativa e saggistica, appassionato di storie e tradizioni locali, si è laureato a Siena in Antropologia Culturale. L'editoria digitale ha salvato la sua casa dall'affollamento di scaffali e librerie.

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