La Cantina del Mese: Priorino

Immersa nel territorio di Abbadia di Montepulciano, praticamente al confine con Torrita di Siena, Priorino è una delle cantine più giovani del territorio, nata a cavallo tra il primo e il secondo decennio degli anni 2000. La genesi di Priorino, tuttavia, va ricercata più nel passato, nel sogno di Jacopo Valdambrini e di suo padre Roberto di creare e gestire un’attività vitivinicola propria.

Sogno che, grazie anche alle conoscenze in campo edile di Roberto, è potuto diventare realtà nel 2011, quando la cantina ha finalmente visto la luce e così è iniziata la storia operativa di Priorino, con la prima vendemmia nel settembre del 2013.

A raccontarne la storia è la sorella di Jacopo, Michela, che da neanche un anno ha deciso insieme all’altra sorella Gesy di aiutare Jacopo nella gestione di Priorino, soprattutto nell’ambito del rapporto coi clienti e dell’amministrazione economica.

“Mio fratello e mio padre sono sempre stati appassionati di vino, prevalentemente dei vini a taglio bordolese. Questa passione li ha portati non solo ad accettare la sfida di realizzare una nuova attività come l’Azienda vitivinicola Priorino, ma soprattutto ad una scelta che definire ‘controcorrente’ è riduttivo, ovvero, l’impiantamento di quasi tutti vitigni internazionali”.

Se rinunciare al Sangiovese è impossibile in un territorio come Montepulciano, e dei 6 ettari solo 1.2 ha sono destinati proprio alla produzione di Nobile, il resto dei filari è espressione di uve non italiane: Cabernet Sauvignon e Franc, Petit Verdot, persino Chardonnay e Pinot Bianco, per la produzione di un blend di vino bianco, la vera scommessa di Priorino che sta avendo anche un discreto successo.

“Di solito il Pinot Bianco viene coltivato a quote molto più alte, ma il nostro enologo e il nostro agronomo, nello studio pedologico del terreno, prima dell’impianto delle viti, avevano notato che c’era una zona che, secondo loro, avrebbe potuto dare dei buoni risultati con questo vitigno e quindi accettammo la sfida. Oggi siamo felici di averlo fatto, in quanto il nostro vino bianco ci sta dando delle ottime soddisfazioni. Ovviamente non ha la pretesa di competere con i grandi bianchi d’Italia, siamo pur sempre una terra di vini rossi, ma il riscontro commerciale con il nostro “Solarina” è davvero molto interessante”.

Solarina, azzeccatissimo nome per il bianco prodotto da Priorino, è l’espressione toscana di quel clima prettamente primaverile, di quel timido sole che esce dalla foschia del mattino a riscaldare la giornata, coi raggi che illuminano candidamente il paesaggio: “quanto si sta bene a ‘sta solarina”, si sente spesso dire per accogliere la nuova stagione.

Poi c’è il Fonte al Giunco, dal nome del fianco collinare in cui viene colta l’uva per produrlo, che è un blend assemblato grazie al mix di Cabernet Franc e Sauvignon, Merlot e Petit Verdot; in percentuali differenti, ovviamente, ma con gli stessi uvaggi, proviene “Umore&Luce”, un vino importante che fa addirittura 24 mesi di barriques e 24 mesi di affinamento in bottiglia prima di essere messo in commercio. Il nome, particolare, deriva dalla citazione di Galileo Galilei che definiva il vino proprio un composto di umore e luce: umore inteso come l’insieme delle particelle invisibili che navigano nell’aria, e su cui si fonda la teoria corpuscolare della luce, essenziale per dar vita alla naturale creazione del grappolo d’uva.

Gli altri due vini invece, “Viola” e “Robi”, per il Vino Nobile di Montepulciano e per il Riserva, entrambi Sangiovese in purezza, richiamano due nomi decisamente non casuali: Viola è la figlia di Jacopo, nata nel 2013 in concomitanza con la prima vendemmia di Priorino, mentre Robi richiama Roberto, padre dei tre fratelli, a cui proprio il figlio ha voluto dedicare un vino in onore della fondazione della cantina.

Essendo una cantina giovane e ancora piccola, ovviamente è difficile inserirsi nei mercati già ben strutturati del vino, se non altro a livello quantitativo. Proprio per questo Priorino ha deciso di puntare su una costante ricerca della qualità, supportata ovviamente dalla scelta degli uvaggi diversi dal Sangiovese.

“Il mercato del vino in generale è ormai saturo e non è facile attirare clienti, ma stiamo lavorando molto per crescere ed imparare puntando solo sulla qualità e facendo anche scelte drastiche, come non imbottigliare annate non perfette. La cosa fondamentale in questo momento è divulgare la nostra presenza in questo mondo, e per questo devo ringraziare molto i social media, ma anche ovviamente il rapporto personale che fa la sua parte”.

“Io – dice Michela – dei tre sono quella più chiacchierona e vivace, per questo ho il difficile compito di gestire i rapporti commerciali, cercando di sviluppare il nostro mercato, impresa quasi titanica, in questo periodo storico”.

Oltre il mercato italiano, Priorino esporta in Stati Uniti e Germania, paesi che ricercano la purezza del Sangiovese ma sono attratti in gran parte anche dai blend, possedendo una cultura enogastronomica completamente differente rispetto ai palati italiani.

Priorino offre ovviamente anche piccoli tour, con degustazioni e visita della splendida cantina, che molto spesso rapisce gli stranieri per un particolare apparentemente ininfluente: l’etichettatrice meccanica.

“I nostri clienti si chiedono sempre cosa sia questa macchina, e rimangono estasiati quando la vedono in funzione!”.

“Siamo nati da poco, – conclude Michela – e stiamo affrontando le prime sfide, con tanta fatica e tanta costanza, ma siamo consapevoli di avere ancora tantissimo da imparare e soprattutto da migliorare. Lavoriamo in primis per amore della famiglia, per l’investimento di nostro padre, e questo ci dà la spinta ogni giorno, per perseguire il nostro obiettivo senza mollare mai.”

Per visite e informazioni: Via Martiri della Libertà 16, Abbadia, Montepulciano (SI) – mail: info@cantinapriorino.com – Tel: +39 0578 707841 – sito web: https://www.cantinapriorino.com/it/

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