La Cantina del mese: Sanguineto

La tradizione, a tutti i costi: una missione chiara per Dora Forsoni, che con parole appassionate presenta il Vino Nobile di Montepulciano prodotti nella cantina Sanguineto. In questi poderi, situati nei pressi di Acquaviva di Montepulciano, si continua a produrre con metodo tradizionale, con una storia di oltre 50 anni che profuma dell’antica civiltà contadina di epoca mezzadrile che dominava queste terre.

I poderi Sanguineto Primo e Secondo, dove si trovano le cantine, fanno parte di una fattoria che era attiva fino al 1958, anno in cui i proprietari vendettero al padre di Dora. Nel 1963 avvennero i primi impianti di vigneti, inizialmente senza eccessivi investimenti, con la produzione di uva conferita alla Vecchia Cantina. Dal 1986, con l’arrivo di Dora e Patrizia, l’azienda cresce notevolmente, con un miglioramento nella produzione e ulteriori investimenti. Attualmente nel podere Sanguineto Primo sono situate le cantine di vinificazione, nel podere Sanguineto Secondo si invecchia il vino, nei capannoni si affina. L’azienda conta circa 51 ettari complessivamente, di cui 6 ettari di vigneto.

Dora e Patrizia mandano avanti l’azienda da sole, con metodi rigorosamente tradizionali. Dora ha 68 anni ma ha una grande energia: ci mostra i trattori, gli attrezzi da lavoro, i trofei di caccia di cui è appassionata. Il modello è quello contadino, un modus operandi che ha portato l’azienda a presentare il proprio vino nel 2001 al Vinitaly (con le annate dal 1997 al 2000) e ricevere subito ottimi consensi.

La produzione di Sanguineto dipende molto dall’annata: Dora si occupa delle vigne, Patrizia della commercializzazione. Circa l’80% della produzione è destinata all’estero, tra paesi come Giappone, Stati Uniti, Inghilterra, Perù, Belgio, Germania, Francia, Svizzera e altri. Dal 2001 hanno un importatore che opera su Tokyo, che è stato un grande segno di fiducia nei riguardi dell’azienda, sicuro della qualità del prodotto. La precedenza va ai clienti storici: quando dalla Svezia è arrivata una richiesta di ulteriori 800 bottiglie sono state costrette a rifiutare, per non tradire chi aveva creduto in loro da prima.

“Questo è il nostro metodo, questa è la nostra tradizione – spiega Dora – Non scegliamo l’uva, perché l’uva deve essere tutta buona. Se selezioni l’uva, significa che in vigna non hai lavorato bene. Devi avere equilibrio e trattare la vigna con cura.”


La cantina Sanguineto produce tre tipologie di vini: il Rosso di Montepulciano, il Vino Nobile e la Riserva, la cui differenza è principalmente il tempo di invecchiamento. Il Rosso invecchia un anno, il Nobile invecchia due anni, la Riserva tre anni. Un vino, un annata, tre espressioni diverse. Accanto a queste tre tipologie possono affiancarsi un bianco IGT quando c’è uva in abbondanza, e anche un rosé con sangiovese in purezza quando l’annata lo consente.

Dora è molto critica con il nuovo disciplinare di produzione del Vino Nobile, preferisce continuare a lavorare in vigna alla vecchia maniera. Il suo vino è stato apprezzato per la sua eleganza, e perché non ha bisogno di acqua nonostante l’alta gradazione.

“Il vino deve esprimere quel territorio, dobbiamo tornare a essere come eravamo. – dice – Noi vendiamo la tradizione, non le etichette. Andiamo avanti per la nostra strada, il vino prima di tutto devo berlo io, poi se c’è per gli altri, lo vendiamo.”


La promozione della cantina Sanguineto si affida principalmente al passaparola, infatti partecipano al Vinitaly e pochissime altre fiere. La produzione è già al massimo, non sentono il bisogno di incrementare o di cambiare. Le visite in azienda sono possibili, la cantina è sempre aperta, non c’è la necessità di organizzare eventi particolari. Per i visitatori interessati, è sufficiente sottostare ai tempi e ai modi di vita dei contadini che si alzano all’alba per mandare avanti il loro vigneto e rispettare le loro tradizioni.

Per visite e informazioni: Via Sanguineto 2/4, Acquaviva di Montepulciano (SI) – Tel:  +39 0578 767782 – mail: sanguineto@tin.it –sito web: www.sanguineto.com 

 

Alessio Banini
Nato nel 1983, vive a Montepulciano Stazione e non ha nessuna intenzione di andarsene. Scrittore di narrativa e saggistica, appassionato di storie e tradizioni locali, si è laureato a Siena in Antropologia Culturale. L'editoria digitale ha salvato la sua casa dall'affollamento di scaffali e librerie.

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