La Fortezza di Montepulciano
Un luogo simbolo di Montepulciano, di grande valore sia storico che culturale, giunto quasi alla fine del percorso di ristrutturazione e valorizzazione: il luogo di cui sto parlando è la Fortezza, in cui si intrecciano passato e futuro, dalle antiche storie dei fortilizi militari agli attuali sforzi per trasformarla in un centro culturale di riferimento per Montepulciano e tutta la Valdichiana.
La Fortezza di Montepulciano, la splendida costruzione architettonica che sovrasta la città, è un luogo facilmente riconoscibile, a pochi passi da Piazza Grande. Può essere raggiunta sia percorrendo le vie principali del centro storico che attraverso i parcheggi situati nella parte posteriore, che costituiscono un comodo accesso alla parte più alta di Montepulciano. Dalle stanze interne e dai giardini della Fortezza si possono ammirare i panorami della Valdichiana e della Valdorcia, fino al lago Trasimeno.
Quella della Fortezza è una storia molto antica, che ha subito numerosi cambiamenti con il passare del tempo; in virtù della sua posizione elevata, infatti, è stata riutilizzata, ricostruita e rivitalizzata in epoche diverse, a seconda delle esigenze. Ha modificato le sue funzioni da militari a culturali, adattandosi al cambiamento delle epoche.
Le notizie più antiche risalgono all’VIII secolo e parlano del Castrum Politianum, situato in una posizione strategica per difendere la città e osservare i movimenti dei nemici sulle valli circostanti; già prima dell’epoca Longobarda, tuttavia, il castrum era probabilmente utilizzato come fortificazione cittadina. La leggenda narra che il castrum fosse stato costruito sui resti di un tempio romano dedicato a Mercurio o a Giano, ma non si hanno ancora notizie certe a riguardo.
La Fortezza vera e propria, nella sua forma più simile alla sua attuale struttura, risale al 1261. Venne costruita dai senesi dopo la vittoria di Montaperti contro i fiorentini, utilizzata come avamposto militare e più volte ricostruita per esigenze militari durante tutto il periodo dei conflitti tra i comuni. La funzione militare è lentamente decaduta dopo il terremoto del 1614 e la fine delle contese tra senesi e fiorentini.
Le ristrutturazioni del XIX secolo hanno portato la Fortezza di Montepulciano all’aspetto più simile a quello che possiamo vedere attualmente. Il progetto venne curato dall’Arch.Corbi, che nel 1881 ha realizzato anche la ristrutturazione del Teatro Poliziano. Alla fine dell’800 la Fortezza ospitò lo Stabilimento Bacologico di Francesco Saverio Melissari, che sfruttò le sue stanze interne per l’allevamento del baco da seta. Nel 1935 la proprietà tornò al Comune di Montepulciano, che intendeva riqualificare la struttura per adibirla a scuola pubblica; per più di sessant’anni i locali interni della Fortezza hanno ospitato il Ginnasio locale, e le sue stanze sono state visitate da ragazzi provenienti da ogni parte della Valdichiana e della Valdorcia per frequentare il liceo classico.
Con lo spostamento dei licei nelle nuove strutture, fuori dal centro storico, negli ultimi dieci anni la Fortezza di Montepulciano ha cambiato nuovamente destinazione d’uso. In virtù del suo valore artistico e architettonico, è attualmente utilizzato come centro culturale: ospita mostre, convegni, iniziative culturali d’avanguardia dedicate sia alla popolazione locale che ai turisti. Le ristrutturazioni avvenute nel corso degli ultimi anni hanno permesso la riapertura dei tre piani interni, l’ammodernamento della struttura e delle opportunità ricettive, l’aumento degli spazi pubblici destinati alla cultura.
Grazie alla sua posizione, alla sua storia e al suo valore, la Fortezza ha tutte le carte in regola per diventare il centro culturale di Montepulciano. Nel corso degli ultimi tempi è infatti stata la sede di importanti iniziative, tra cui la mostra dedicata a Giorgio de Chirico, la Mostra dell’Artigianato e Luci sul Lavoro, l’appuntamento con i convegni e i workshop dedicati al mondo del lavoro, accompagnati dal Festival dei Corti, che tornerà tra pochi giorni con la nuova edizione. Un luogo simbolico, quindi, a dimostrazione dell’importanza della cultura come motore per lo sviluppo di Montepulciano e di tutta la Valdichiana.
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