Un viaggio tra i palazzi e le cantine di Montepulciano

Quale modo migliore di festeggiare i 50 anni se non un tour tra i palazzi e le cantine di Montepulciano in una calda mattinata di primavera? Questo è ciò che hanno pensato le mogli di Giancarlo e Angelo, regalando ai rispettivi mariti un soggiorno nella cittadina poliziana con tour di degustazione. I nostri due ospiti di oggi, arrivati dalla provincia di Civitavecchia, sono ansiosi di scoprire le vicende storiche della nostra cittadina e degustare alcuni tra i migliori vini nobili delle cantine di Montepulciano.

Ci mettiamo quindi in cammino da Piazza Grande verso la Colonna del Marzocco, per un percorso alla scoperta delle eccellenze poliziane, dalla storia dei palazzi più affascinanti alle modalità di invecchiamento del vino nobile. Assieme a noi c’è Vanda Santinelli, accompagnatrice turistica per la Strada del Vino Nobile.

Piazza Grande

La piazza centrale di Montepulciano ci accoglie con la sua consueta bellezza: il punto più alto e più antico del paese, che sin dall’epoca degli etruschi dominava una collina tra la Valdorcia e la Valdichiana. Vanda ci racconta l’importanza strategica di questo luogo, importante punto di controllo tra la Via Francigena e la Via Lauretana già dal medioevo. Il primo incastellamento, avvenuto nel VIII secolo, era detto “Il Sasso”; qui era presente il mercato settimanale del sabato, successivamente spostato in Piazza delle Erbe.

L’attuale aspetto di Piazza Grande risente però delle modifiche avvenute nel Rinascimento, quando Montepulciano era contesa tra Siena e Firenze e numerosi artisti si alternavano tra le sue mura. Antonio da Sangallo e Michelozzo, entrambi ingaggiati dai Medici, hanno contribuito alla costruzione degli edifici che compongono la piazza. Da luogo di mercato in ottima posizione strategica, in epoca rinascimentale Piazza Grande si trasformò in un contrappeso dei poteri locali: il Palazzo del Comune, il Duomo, il Palazzo del Capitano, i palazzi nobiliari dei Contucci e dei Tarugi. Ognuno rappresentava un potere, ognuno sfidava gli altri di fronte alla piazza più alta e antica del paese.

Il sole primaverile illumina i palazzi che circondano Piazza Grande, rievocando ai nostri ospiti le lotte rinascimentali tra i poteri poliziani. Mentre le comitive dei turisti visitano i monumenti e fanno fotografie, ci spostiamo verso la prima cantina.

Cantina Contucci

I nostri ospiti fanno la conoscenza del cantiniere Adamo e dei suoi racconti
I nostri ospiti fanno la conoscenza del cantiniere Adamo e dei suoi racconti

Le cantine di Montepulciano vengono solitamente utilizzate per l’invecchiamento del vino nobile. La Cantina Contucci, dotata di tre piani sotterranei, si occupa anche della fermentazione e dell’imbottigliamento.

Il cantiniere Adamo Pallecchi ci accoglie con la sua cortesia e la sua simpatia, portandoci a visitare i sotterranei del palazzo. Racconta aneddoti della sua lunga carriera, che l’ha portato a conoscere giornalisti di fama internazionale e a conquistarsi numerosi certificati di eccellenza come degustatore.

Adamo ci accompagna tra cunicoli di mattoni e stanze antiche, facendoci rivivere la storia del posto con le sue parole: il Palazzo Contucci era anticamente parte del castello di Montepulciano, un angolo delle sue mura di cinta. Da queste antiche cantine del castello poliziano venne poi eretto nel XVI secolo il palazzo, grazie alla famiglia nobiliare dei Contucci, che producono vino nobile da ormai 1006 anni. La grande targa presente nella stanza dell’imbottigliamento, datata 2008, celebra il millenario di una famiglia che da moltissime generazioni si dedica a una delle eccellenze del territorio poliziano e che l’ha resa celebre in tutto il mondo.

Oltrepassiamo cunicoli pieni di botti di rovere, ne contiamo addirittura 115! Ogni botte è stata costruita da artigiani specializzati e custodita con cura per invecchiare il prezioso contenuto, suddiviso in base ai vigneti e alle colline di produzione. Adamo ci racconta la storia del vino nobile, mentre oltrepassiamo una vecchia cucina contadina dedicata alle degustazioni di gruppo: si tratta di un vino risalente a 2500 anni fa, poiché furono gli etruschi a piantare i primi vitigni. Inizialmente chiamato “Vino dei nobili”, riservato soltanto alle tavole nobiliari, cambiò nome nel Rinascimento. Viene prodotto con tre uve rosse e invecchiato in botti, in ambienti senza rumori e a temperatura costante, all’interno di cantine di pietra, mattoni, tufo o roccia, in cui le pareti ricche di minerali possano respirare.

Arrivati al momento della degustazione, Giancarlo e Angelo brindano ai racconti di Adamo e assaporano alcuni tra i vini più pregiati della cantina Contucci. Ogni sorso è un pezzo di storia e di eccellenza del nostro territorio.

Il corso

Cantine di Montepulciano 2
La Chiesa del Gesù, lungo il corso di Montepulciano

Ci rimettiamo in cammino verso la seconda cantina, con ancora il buon sapore del vino sul palato e il ricordo dei racconti di Adamo nella testa. Vanda ci accompagna lungo il corso principale di Montepulciano, da Piazza Grande verso la Colonna del Marzocco, continuando a raccontarci le vicende della cittadina.

Ogni palazzo che superiamo è pieno di storia, e porta con sé le vestigia di un passato che continua a rinnovarsi, a modellarsi e stratificarsi nel corso dei secoli, fino all’attuale aspetto. Gli etruschi, i romani, l’epoca medievale e i fasti del Rinascimento: dalla Chiesa del Gesù al palazzo del Tribunale, dalla Torre del Pulcinella al palazzo Cervini, ogni angolo di Montepulciano racconta più storie di quanto crediamo.

Vanda si sofferma su Piazza delle Erbe, mostrandoci il loggiato che ospitava il mercato dopo il trasferimento da Piazza Grande, e il vecchio Ospedale. Poi il cammino procede tra i negozi e le cantine di Montepulciano, fino a giungere alla sede della nostra seconda degustazione, la Città Sotterranea.

La Città Sotterranea

Giancarlo, Angelo e Vanda all'ingresso della Città Sotterranea
Giancarlo, Angelo e Vanda all’ingresso della Città Sotterranea

La cantina dell’azienda agricola Ercolani ci accoglie con la sua impressionante esposizione di vino, olio, pecorino e prodotti tipici dell’enogastronomia locale.

La vera meraviglia, però, risiede nei sotterranei: un dedalo di cunicoli di mattoni e tufo, stanze antiche e cantine piene di botti, oltre ai resti di una camera sepolcrale etrusca.

La Città Sotterranea è un felice connubio tra cantine di invecchiamento, museo ed esposizione commerciale. Le stanze sotterranee sono state costruite in epoca medievale sopra i resti etruschi e sono ancora ben visibili alcuni pozzi in cui erano conservate le cisterne d’acqua o di grano.

Ogni cunicolo si apre in nuove scoperte: le piccole botti per l’invecchiamento del vinsanto, le enormi botti per l’invecchiamento del vino nobile, l’olieria e le antiche macine per le olive. Ci sono addirittura delle teche di vetro contenenti attrezzi da lavoro di epoca medievale e perfino degli strumenti di tortura. La presenza di un piccolo cannone tra le grate di ferro ci spaventa un pò; tra feritoie su pozzi artesiani, cunicoli scavati nella roccia e antiche armature, temiamo di esserci persi nei sotterranei delle cantine di Montepulciano.

Alla fine del percorso, però, ci accolgono i volti sorridenti delle proprietarie, pronte a stappare le migliori bottiglie di vino della loro riserva. Giancarlo e Angelo si godono una seconda degustazione con vino nobile e pecorino, mentre ringraziamo Vanda per averci accompagnato in questo tour. Appuntamento alla prossima tappa del nostro viaggio alla scoperta di Montepulciano: le sorprese non finiscono qui!

Alessio Banini
Nato nel 1983, vive a Montepulciano Stazione e non ha nessuna intenzione di andarsene. Scrittore di narrativa e saggistica, appassionato di storie e tradizioni locali, si è laureato a Siena in Antropologia Culturale. L'editoria digitale ha salvato la sua casa dall'affollamento di scaffali e librerie.

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