Tell me a story: il Monte Pio di Montepulciano

Oggi ospitiamo il racconto di Chiara Fè, che fa parte del progetto “Tell me a story”: una storia sul Monte Pio di Montepulciano.

“La presenza ebrea a Montepulciano è attestata già dal X sec. d.C.. La loro occupazione principale era quella di prestare soldi ai cittadini del paese, in quanto la tradizione cristiana impediva il prestito di danaro con il ritorno di interessi, poiché era considerato un peccato di usura. Nonostante tutto, in Toscana già dalla prima metà del ‘400 iniziarono a nascere i primi Monti di Pietà, ovvero istituti di credito cristiani che prestavano i soldi a interessi bassissimi, in modo tale da contrastare lo strapotere economico ebreo.

Secondo un’antica tradizione a Montepulciano già dal nel 1417 grazie al suo stretto legame con la città di Firenze, in Via Fiorenzuola Vecchia, operava il Monte Pio o Monte di Pietà dove il prestito era assistito da pegno, cioè il denaro veniva prestato contro garanzia di un bene mobile che era la forma più antica e più diffusa del credito. L’Istituto stava aperto nei giorni di lunedì e sabato dalle ore 9 alle 14 per i prestiti sopra i pegni, e il giovedì dalle 9 alle 12 organizzava l’asta, per la vendita dei pegni non riscossi, sotto le logge di Piazza delle Erbe.

La sede del banco di prestito aveva una “Porta a cassaforte” apribile solo con sei chiavi possedute da sei persone differenti, in modo tale da rendere quasi impossibile tentativi di rapine. La costituzione di questo banco di prestito provocò la cacciata degli ebrei dal territorio poliziano. Sopravvissero alla cacciata solo le famiglie ebree più potenti di cui ci rimangono tutt’oggi alcuni esponenti come la famiglia Daviddi e Abram. Il Monte Pio ha cessato il suo servizio nel 1959.”

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