Macchiaioli 2: il sequel della mostra a Montepulciano
Macchiaioli 2: è ormai diffuso questo acronimo per la nuova mostra che dal 4 aprile espone a Montepulciano più di 100 opere degli artisti considerati come gli impressionisti italiani (anzi, toscani): Fattori, Signorini, Lega, Abbati, Borrani, Balestrieri e tanti altri autori insigni. Solitamente i sequel suscitano diffidenza, soprattutto perché i successi sono difficili da replicare e il primo episodio della saga, “Macchiaioli a Montepulciano”, anno 2010, fu decisamente positivo. Stavolta, il periodo artistico cui fanno riferimento le opere è ancor più ampio, come si evince dal titolo ufficiale: “Dalla ‘macchia’ al Decadentismo – Dipinti privati nelle Terre del Poliziano”. D’altronde però anche New Moon era il sequel di Twilight eppure a Montepulciano ha portato fortuna.
A parte le facezie adolescenziali, c’è da evidenziare un fatto significativo sull’imminente seconda avventura macchiaiola: è senz’altro la mostra più autoctona, poliziana e senese, tra tutte quelle realizzate negli ultimi anni (ovviamente si parla di quelle più ambiziose, perché sono tante le esposizioni che si succedono a Montepulciano, tra fotografia, libri ed espressioni figurative). L’ultima così autenticamente poliziana fu, per l’appunto, “Pazienza Poliziano”, anno 2008, dedicata alla sublime produzione di Andrea Pazienza a Montepulciano; in quel progetto le tre sedi espositive richiamavano addirittura le tre residenze dell’artista nelle nostre terre: Collazzi, Mano Nera, San Bartolomeo. Inoltre, i prestatori delle opere e dei documenti, gli organizzatori, i curatori, i collaboratori erano legati, chi più chi meno, a Montepulciano. Vale lo stesso per Macchiaioli 2: anche in questo caso i dipinti, i disegni e gli acquarelli provengono da collezionisti privati del territorio (tutti con il comune denominatore rotariano). E i curatori sono Silvestra Bietoletti e Roberto Longi, quest’ultimo direttore del Museo Civico di Montepulciano. E l’allestimento è firmato dall’architetto poliziano Fabio Fiorini e realizzato dai tecnici che gravitano attorno al Cantiere Internazionale d’Arte, anche perché l’organizzazione è affidata proprio allo staff della Fondazione Cantiere, mentre il Comune di Montepulciano contribuisce con elementi significativi del suo personale. E poi c’è la Pro Loco che gestisce i servizi del museo e c’è la Strada del Vino Nobile che promuove le proposte di soggiorno (cioè i pacchetti turistici), senza dimenticare la Biblioteca Archivio Piero Calamandrei che ha ideato una parallela mostra di libri sull’arte dei macchiaioli. E ancora arriveranno le scuole locali per coinvolgere gli studenti, come del resto sono locali anche i diversi sponsor e donatori che sostengono il progetto. Insomma, tutta una città è impegnata per preparare al meglio l’evento artistico del 2015 poliziano, affinché i visitatori, gli appassionati e i residenti possano godere la bellezza delle scene di vita contadina e familiare, dei ritratti e dei disegni che stanno arrivando in Fortezza e al Museo Civico Pinacoteca Crociani. Sì, perché questa mostra vuole permeare la città al punto di occupare ben due sedi tanto prestigiose di Montepulciano.
Così, mentre alla Camera dei Deputati è stata presentata alla stampa e alle istituzioni nazionali questa nuova sfida poliziana, nelle case degli anonimi prestatori dei quadri arrivano fotografi che documentano e tecnici che imballano quei capolavori della pittura italiana. Saranno proprio quegli olii, quelle pennellate, quei tratti, indefiniti come macchie o più precisamente novecenteschi, ad ammaliare gli spettatori fin dal weekend di Pasqua. Poi è chiaro, ci sarà sempre chi preferisce i futuristi russi o chi auspica visioni più contemporanee (come accadde con la leggendaria mostra “Amore mio”, anno 1975), ma l’attesa è già palpabile perché una volta ancora lo splendore dell’arte si illumina a Montepulciano.