La Cantina del mese: Triacca

Anche se la casa vinicola Triacca è originaria della Svizzera, sa benissimo cosa significhi mandare avanti un’azienda agricola a conduzione familiare. Stiamo infatti parlando di un’azienda vitivinicola che da quattro generazioni e da più di un secolo produce e commercializza vino in tutto il mondo: oltre al centro di produzione in Valtellina può vantare una tenuta nel Chianti e una a Montepulciano.

È proprio la tenuta Santavenere dell’azienda Triacca la protagonista di questo nuovo appuntamento con “la cantina del mese”. Una fattoria lungo la strada per Pienza, circondata da ottanta ettari di terreno e con una splendida cantina a base decagonale, che si inserisce così bene nel paesaggio circostante.

IMG_0591Ad accogliermi nella visita alla cantina e a raccontarmi la sua storia è Luca, che con il fratello Giovanni rappresenta la quarta generazione dei Triacca e manda avanti l’azienda di famiglia, originaria della zona compresa tra la Valtellina e la Val Poschiavo, che attualmente fa parte del Canton Grigioni nella Svizzera Italiana. In passato le valli erano italiane, ma le diatribe religiose e amministrative di fine ‘800 portarono alla cessione della Val Poschiavo alla Svizzera, con proprietari terrieri che si ritrovarono a cambiare nazionalità pur mantenendo i terreni nella confinante Valtellina italiana. Fu questo il caso dei Triacca, che nel 1897 acquistarono un vigneto in Valtellina per cominciare a produrre vino: anche se la sede è in Svizzera, i terreni sono in Italia. Da quel momento hanno cominciato a trasformare le proprie uve e invecchiare i propri vini, garantendo tutta la filiera produttiva, e tramandando la filosofia aziendale di generazione in generazione.

Dalla tenuta “La Gatta” della Valtellina l’azienda si è ingrandita. Alla fine degli anni ’60 il padre di Luca, la terza generazione dei Triacca, acquistò la tenuta “La Madonnina” a Greve in Chianti, per produrre e commercializzare altre tipologie di vino. E poi, nel 1990, acquistò l’azienda “Il Poderuccio” nei pressi di Montepulciano, per la produzione del Vino Nobile. Era un’azienda agricola con stalla e abitazione, con 80 ettari di terreno ma soltanto 6 di vigneti. I Triacca capirono che c’era il potenziale per ampliare il vigneto e produrre vino di ottima qualità, grazie alla conformazione del terreno agricolo, e cominciarono a ristrutturare il podere fino a sviluppare la tenuta “Santavenere”.

Luca e Giovanni Triacca hanno continuato la tradizione familiare, rimanendo fedeli allo slogan “Dalla mia vigna”: vendono soltanto i loro vini prodotti con le loro uve. Per produrre Vino Nobile, quindi, hanno ampliato la vigna della tenuta fino a 36 ettari di vigneto, di cui 2 ettari dedicati al bianco. Hanno riadattato l’edificio esistente, spostando la produzione sottoterra e dedicando la parte superiore agli uffici, alla vendita diretta, la foresteria e le degustazioni.

“La tenuta Santavenere è l’ultima arrivata – confessa Luca, mentre mi fa visitare la cantina – ma dal punto di vista architettonico è la più soddisfacente”

IMG_0597La cantina, in effetti, è molto particolare. I fratelli Triacca l’hanno sviluppata con le loro idee, in collaborazione con l’architetto poliziano Piccardi. Hanno studiato una forma rotonda, a pianta decagonale, con un impatto ambientale ridotto e una parete esterna ricoperta dal mattonato classico toscano; in cima c’è una torretta, e all’interno avviene la fermentazione in vasca. Tutto il resto si trova sottoterra, dove avviene l’invecchiamento e l’affinamento, attraverso un tunnel che collega la parte inferiore della cantina alla parte vecchia della tenuta, dove avviene l’imbottigliamento.

Per quanto riguarda i vini, a Montepulciano la cantina Triacca produce tre vini rossi: due nobili, “Santavenere” e “Poderuccio” e un IGT toscano “Ontaneta”, a cui si aggiunge un bianco IGT “San Bartolomeo” prodotto con vitigni chardonnay. La produzione annua è di circa 180mila/200mila bottiglie, a seconda delle annate. Luca ci tiene a ricordare, orgogliosamente, che l’azienda Triacca non acquista vino nè uva, ma quello che commercia è interamente opera loro, a garanzia di tutto il ciclo produttivo:

“Se il vino vi piace è tutto merito nostro, se non vi piace è tutta colpa nostra!”

Una volta prodotto, il vino va messo in commercio. Il mercato ultimamente è più difficile, a quanto mi racconta Luca: le mode sono sempre più brevi, si vive di alti e bassi, senza tranquillità. Il paese principale per la distribuzione dell’azienda Triacca è la Svizzera, poi ovviamente l’Italia, e importanti mercati in Germania, Austria, Inghilterra, Olanda, Canada e Stati Uniti. Sono sempre alla ricerca di nuovi sbocchi, perché i mercati storici pian piano si sono saturati. Il consumo di vino non è aumentato nei paesi del mercato storico, ma sta aumentando in Sudamerica, in Asia e nell’Europa dell’Est:

“Ma stiamo parlando di mercati difficili, con grosse difficoltà burocratiche, che si rivelano complicati per distribuzione e affidabilità, con abitudini e regole che sono ancora per noi poco conosciute. Il peso specifico dei mercati storici riveste ancora il 90% del nostro mercato, per il resto siamo ancora fase di studio, ma sicuramente nei prossimi anni  i mercati emergenti diventeranno sempre più importanti, perché l’interesse per i vini famosi cresce sempre di più. Quando tutto sarà sistemato ne beneficeremo tutti, si tratta di mercati con potenziale enorme.”

Triacca 2È il fratello Giovanni, comunque, a occuparsi della parte commerciale dell’azienda Triacca, mentre Luca si occupa principalmente della produzione. Ha studiato come enologo a Zurigo, ha svolto degli stage aziendali in Francia e in California, per conoscere a fondo le aziende vinicole moderne. Dal 1994, quando il fattore di Montepulciano è andato in pensione, Luca ha preso il timone della produzione sia nel Chianti che a Montepulciano, fino a occuparsi anche della casa madre in Valtellina. Si sposta in base alle esigenze, ma fortunatamente con le vendemmie si concilia bene: in Toscana si fa a settembre, in Valtellina a ottobre. Per la questione prettamente enologica si avvale di due importanti consulenti esterni per assaggiare i vini: Vittorio Fiore e Barbara Tamburini. A volte preferisce avere opinioni da più persone, tra tecnici e appassionati di vino, prima di decidere se il vino è pronto per essere imbottigliato:

“Ritengo importante chiedere opinioni anche agli appassionati. D’altronde, il 90% del vino lo bevono gli appassionati, non i tecnici, per questo la loro opinione è essenziale.”

Presso la tenuta Santavenere la vendita diretta è sempre aperta, la degustazione è aperta a tutti. Su prenotazione sono possibili anche spuntini e cene, con visite alla cantina. Proprio la cantina Triacca della tenuta Santavenere è una delle 25 cantine inserite nel progetto “Wine Architecture” della Regione Toscana, per la valorizzazione delle cantine d’autore e di design, che dalla prossima primavera beneficeranno di percorsi turistici e promozionali appositamente dedicati agli appassionati di vino, paesaggio e architettura.

(Per visite e informazioni: Tenuta Santavenere, Strada statale per Pienza 39, Montepulciano (SI) – Mail: info@triacca.com – Tel: +39 0578 757774 – sito web: www.triacca.com)

Alessio Banini
Nato nel 1983, vive a Montepulciano Stazione e non ha nessuna intenzione di andarsene. Scrittore di narrativa e saggistica, appassionato di storie e tradizioni locali, si è laureato a Siena in Antropologia Culturale. L'editoria digitale ha salvato la sua casa dall'affollamento di scaffali e librerie.

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