La Cantina del mese: Montemercurio

La cantina di questo mese è una cantina nata da poco, ma con una lunga tradizione alle spalle: così come il giovane proprietario ha appreso i segreti della produzione del Vino Nobile dal nonno. Sto parlando della Cantina Montemercurio della famiglia Anselmi, in cui il responsabile Marco porta avanti la tradizione familiare del nonno Adamo, o più semplicemente, Damo.

Fu proprio Damo a piantare, sessant’anni fa, i primi tre ettari di vigneto per la produzione di Vino Nobile nei terreni di famiglia, da utilizzare per l’autoconsumo. Quando il nonno è venuto a mancare, la famiglia ha deciso di portare avanti questa tradizione: è stato Marco, con l’aiuto del padre Maurizio, a cominciare l’attività nel 2007. Hanno piantato nuovi vigneti, arrivando a dieci ettari complessivi, mantenendo i vecchi vigneti di Damo per la loro qualità: oltre alle varietà Canaiolo, Colorino, Mammolo e Sangiovese ci sono vitigni come il Pulcinculo, una varietà autoctona di Montepulciano, ormai introvabile e inclonabile.

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La Cantina Montemercurio ha iniziato quindi la sua attività nel 2007, per arrivare alla prima commercializzazione nel 2011, ma le sue radici affondano nell’esperienza e nella passione del nonno Damo. Marco ha appreso la tradizione dal nonno e ha ristrutturato le proprietà della famiglia. Proprio durante questi lavori ha ritrovato in un vecchio podere quaranta caratelli di vinsanto, dal 1986 al 1994, lasciati dal nonno e dimenticati da tutti: è stato come scoprire un tesoro, considerando il valore e la qualità del vinsanto in un territorio come quello della Valdichiana. Ed è un’altra dimostrazione del forte legame tra le generazioni che hanno portato alla nascita di Montemercurio e al suo crescente successo.

La Cantina Montemercurio si trova vicino al tempio di San Biagio, in località Colombelle: qui sono presenti i vigneti, e la cantina, dove vengono svolte tutte le fasi della produzione di Vino Nobile. Nelle vicinanze ci sono altri poderi utilizzati come magazzino, deposito macchinari e vinsantaia. In località Totona si trova invece l’abitazione familiare, che viene utilizzata anche come stoccaggio e accoglienza dei visitatori, con uno splendido panorama sulla Valdorcia.

Il nome della cantina viene da una storia particolare: secondo la tradizione popolari, infatti, nella zona dominata dalla Fortezza di Montepulciano c’era un tempio dedicato alla divinità Mercurio e la collinetta si chiamava Mons Mercurius. Da questa leggenda ha preso spunto il nome della cantina, in cui anche i nomi dei vini richiamano l’abbigliamento e gli oggetti tipici della divinità greco-romana.

La continuità tra la tradizione antica e le tecniche più moderne è stata chiara fin dal primo momento in cui Marco mi ha accompagnato in cantina, mostrandomi i locali in cui vengono svolte tutte le fasi di lavorazioni del Vino Nobile. Marco è giovanissimo e si occupa di tutto, dalla produzione alla commercializzazione. Ha imparato i segreti del suo lavoro dal nonno Damo, che gli ha tramandato la passione per il vino: una passione che si è dimostrata vincente, dal momento che il vino ha ricevuto punteggi molto alti fin da subito.

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L’azienda impiega pochi addetti, oltre a Marco c’è Roberto che lavora in vigna in cantina, e poi Irene che si occupa di ufficio e accoglienza, oltre ovviamente al supporto di enologi e anogromi e degli aiuti stagionali per la vendemmia. Proprio Irene mi accompagna a Totona, dove viene svolta la parte centrale delle visite, con possibilità di degustare le varie tipologie di vini e di abbinarle a prodotti tipici della tradizione gastronomica locale. Un abbinamento fondamentale, perché il loro obiettivo è quello di riuscire a produrre un vino che racchiuda tutti i sapori della tradizione toscana.

“Mercurio era il messaggero degli dei – mi spiega Irene – e noi, attraverso il nostro vino, vogliamo trasmettere il nostro messaggio.”

La produzione di vino di Montemercurio si assesta sulle 40mila bottiglie all’anno, suddivise in numerose tipologie: il Rosso di Montepulciano “Petaso”, il Nobile di Montepulciano “Messaggero”, il Bianco IGT Toscano “Caduceo”, il Rosato IGT Toscano “Rosato”, il Rosso IGT Toscano “Tedicciolo” (dal soprannome di un avo della famiglia, Anselmo Anselmi, uomo di cultura e arte del periodo rinascimentale) e una selezione di Nobile di Montepulciano “Damo”, ricavato solamente dalle uve del vecchio vigneto del nonno e che esce soltanto nelle annate migliori. E poi ci sono anche la Grappa e il Vinsanto “1986”, frutto dei famosi caratelli ritrovati. Nel corso degli anni hanno messo in commercio diversi formati di bottiglie:

“Quest’anno abbiamo lanciato la bottiglia da mezzo litro, per venire incontro anche a coloro che non riescono a godersi una bottiglia intera. Cerchiamo di soddisfare tutte le tipologie di persone e di avvicinarle al mondo del vino.”

Per quanto riguarda il mercato, hanno una buona distribuzione in Toscana, oltre a una grande attenzione all’internazionalizzazione: buoni risultati arrivano dagli Stati Uniti (con presenze a New York e New Orleans), poi Canada ed Europa (soprattutto Belgio e Danimarca). Sono riusciti anche a sbarcare anche in Asia, grazie alla distribuzione a Hong Kong.

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I rapporti con il Consorzio del Vino Nobile e con la Strada del Vino Nobile di Montepulciano sono importanti, cercano di partecipare a tutti gli eventi e le manifestazioni proposte, anche durante il periodo estivo. Hanno anche proposto tour particolari, come degustazioni mirate per il Vinsanto, oppure abbinamenti di Vino Nobile e prodotti del territorio, con riscontri positivi da parte dei turisti. Grazie al valore turistico di Montepulciano i tour sono aumentati: durante l’Ottobre dell’anno scorso hanno vissuto momenti frenetici, almeno due o tre visite al giorno, che per una cantina piccola sono tante, in quanto la posizione non è centralissima.

Il territorio di Montepulciano e della Valdichiana ha molto da insegnare anche agli altri territori, secondo le parole di Irene: siamo fortunati a poterci promuovere con un elemento che ci caratterizza che è quello della convivialità. Nel corso degli anni il Vino Nobile ha raggiunto una reputazione sempre più buona, permettendo una crescita reciproca per tutto il sistema, e anche Montepulciano è diventata famosa per i suoi prodotti e per le sue strutture di accoglienza. Con un tratto distintivo che è, appunto, quello della convivialità e dello stare bene assieme, come se l’ospite si sentisse parte della stessa famiglia.

“È questo che vogliamo trasmettere al turista – conclude Irene – la nostra familiarità. Montemercurio è nata come tradizione familiare, e vogliamo trasmettere questo calore. Anche io, ormai, mi sento parte integrante della famiglia.”

(Per visite e informazioni: Via di Totona 25/A, Montepulciano (SI) – Mail: vini@montemercurio.com– Tel: +39 0578 716610 – sito web: www.montemercurio.com)

Alessio Banini
Nato nel 1983, vive a Montepulciano Stazione e non ha nessuna intenzione di andarsene. Scrittore di narrativa e saggistica, appassionato di storie e tradizioni locali, si è laureato a Siena in Antropologia Culturale. L'editoria digitale ha salvato la sua casa dall'affollamento di scaffali e librerie.

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